Emozionante, coinvolgente, commovente e a tratti esilarante.
L’autore mette a confronto tre generazioni, con lo scopo di fare luce su come e quanto siano cambiate le rispettive vite in rapporto al mondo, senza che ci sia stato il tempo e l’opportunità di gestire e comprendere i molteplici mutamenti all’interno della propria casa. I vecchi di questa storia provengono da un passato orribile e faticoso, fatto di privazioni e sudore; successivamente, hanno goduto di una prosperità gioiosa. A stabilità raggiunta, sociale, economica e sentimentale, sono nate tre figlie meravigliose, che avrebbero dovuto soltanto rispondere a questa serenità raggiunta. Invece il mondo è cambiato ancora e tutto si è ammalato, e le disgrazie, la povertà, le fatiche vissute dai genitori non sono e non potevano che essere trasmesse ai figli: così è iniziata l crisi di questa famiglia e l’impossibilità di comprendersi reciprocamente; sono iniziate le speranze deluse, la mancanza di ideali, di obiettivi, le violenze, i rimorsi, le chiusure, da entrambe le parti e gli uni contro gli altri. Un opera corale, 12 attori, dove anche la scenografia, la casa, ha un suo respiro ed è parte intergante del racconto.