Spinario. Storia e fortuna

In mostra una preziosa panoramica dello Spinario, pastore mitico, capostipite della dinastia Iulia

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Lo Spinario è tra i più noti e ammirati capolavori delle collezioni capitoline la cui fama ha attraversato molti secoli esercitando un fascino culturale costante fino all’epoca contemporanea.

Spinario. Storia e fortuna, ai Musei Capitolini dal 5 febbraio al 25 maggio 2014, espone in quarantadue opere una panoramica sull’iconografia e sul successo ottenuto nel corso del tempo dal soggetto Spinario attraverso repliche e rivisitazioni antiche di vari musei europei, opere di età moderna e contemporanea, bronzetti, disegni e quadri ispirati al tema.

Lo Spinario ospitato dai Musei Capitolini è una piccola scultura in bronzo e rame che riproduce un giovane pastorello seduto su un sedile di roccia intento a togliersi una spina dal piede sinistro. Un soggetto di genere che, grazie soprattutto a naturalezza e armonia della posa, ha goduto grande e unanime apprezzamento fin dal primo Rinascimento, suscitando diverse identificazioni, dall’idolo pagano fino a figure di tipo eroico e mitologico. La particolarità del soggetto e l’eccezionale fattura del bronzo antico hanno reso tuttavia ardua la datazione della scultura, con proposte cronologiche contrastanti che vanno dal V al I secolo a.C. Attualmente è considerata un’opera eclettica che attinge a modelli scultorei stilisticamente molto distanti tra loro e la datazione più accreditata si colloca intorno alla metà del I secolo a.C.

La mostra Spinario. Storia e fortuna è curata da Claudio Parisi Presicce  ed è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, dalla Sovrintendenza Capitolina con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

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