Dal 6 giugno al 7 luglio il Teatro Valle
apre la storiche sale ad un dialogo urbano fra città e teatro con la mostra IN URBE CIVITAS.
Le architette Elsa Rizzi e Simonetta Zanzottera portano alla luce l’importanza di un aspetto del teatro spesso meno indagato ma fondamentale, quello dello spazio scenico, avvalendosi dei macchinari progettati da Luciano Minestrella.
Prende così il via un viaggio attraverso la Città Eterna dal Rinascimento a oggi, alla scoperta degli spazi teatrali romani, della loro storia e delle loro evoluzioni, lungo le tracce delle feste popolari che animavano la città già nel XVI secolo, attraverso le stanze dei palazzi nobiliari in cui avevano luogo gli spettacoli e i concerti dedicati esclusivamente ai nobili, alle cantine e ai teatri off degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso dove si sperimentavano nuovi linguaggi, fino ai più contemporanei riusi di spazi abbandonati e alla creazione di teatri tecnologici.
Ad attendere gli spettatori nella sala del Valle, accanto a ricostruzioni di macchine sceniche del Quattrocento, anche macchinari progettati e realizzati da Luciano Minestrella della Mirabilis Teatro Societas, che ricerca e studia il teatro quattrocentesco in cui grandi architetti, tra cui Filippo Brunelleschi e Francesco D’Angelo, costruivano macchine sceniche in occasione delle Sacre rappresentazioni.
I modelli di macchine sceniche rinascimentali sono accompagnati da testi e fonti letterarie che sono servite alla ricostruzione di tali macchine, altrimenti perdute. Sul palco del Valle l’Ippogrifo, grande macchina scenica pronta a salpare per un viaggio nella memoria, nella conoscenza, nella ricerca, per poi tornare al palcoscenico per rappresentare il mondo che conosciamo e viviamo. I modelli vengono inoltre accompagnati da Città invisibili, piccole sculture lignee esposte nei palchetti, pagine di un diario di bordo di un viaggio immaginario, inseguendo Italo Calvino.